Il pensiero di don Dodo
Nel legittimo desiderio di cambiare in meglio la propria vita e situazione economica, occorre non dimenticare le fasce più fragili, deboli e indifese. C’è una luce che sempre deve restare accesa e non può offuscarsi, seppure avversata, perché il “buio” non diventi trappola mortale per qualcuno. Ognuno può farla propria, anche se persona comune, semplice e “normale”. Non ha nulla a che spartire con l’ipocrisia di coloro che vivono di egoismo, arroganza e culto di sé. Ha a che fare con chi sa di valere per ciò che si è “dentro” e per la capacità di riempire ogni gesto e parola di un’intenzione d’amore grande, di cura e di umanità. Così che il “cambiamento” tocchi il modo umano di abitare il mondo e non lasci indietro nessuno.
È disponibile la registrazione dell’incontro con la teologa Noemi Beccaria che si è tenuto lo scorso 21 maggio in oratorio:
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